Poligrafi a parte, le tecniche che ci restano per identificare le bugie corrispondono alle prime due: linguaggio non verbale e verbale. In altre parole, il linguaggio del corpo e il modo in cui parliamo. Daremo un’occhiata a entrambi qui. All’interno di queste due aree, è importante ricordare che ci sono tre processi che una persona potrebbe sperimentare quando mente. Conoscerli ti aiuterà a cercarne i segnali sia attraverso le parole che attraverso la comunicazione non verbale, dunque il comportamento della persona. I tre processi da tenere a mente sono: Processo Emotivo, Processo di Soddisfazione e Processo di Controllo. I Processi Emotivi si riferiscono alle emozioni che possono trasparire durante l’inganno. Le emozioni più comuni sperimentate da chi mente sono il senso di colpa, la paura e l’eccitazione. Posso sentirmi in colpa perché sto mentendo; posso avere paura delle conseguenze della mia bugia se, per esempio, la posta in gioco è alta; potrei eccitarmi per aver mentito, specialmente se ci sono altre persone a conoscenza della verità che possano godere della mia audace menzogna. Quest’ultima emozione viene chiamata “piacere di imbrogliare”. I Processi di Soddisfazione da Complessità derivano dal fatto che mentire può essere un compito piuttosto impegnativo a livello cognitivo: per esempio, è sempre più difficile mentire in modo convincente quando si viene interrogati più e più volte sull’argomento in questione. Allo stesso modo, se veniamo colti alla sprovvista, è ancora più difficile mentire. Il risultato è che devi tenere accesa la mente, pensare rapidamente o più del solito, e ciò potrebbe trapelare dal tuo comportamento. I Processi di Controllo sono quelli che svolgiamo per nascondere le tracce che pensiamo potrebbero smascherare la nostra bugia. In altre parole, cerchiamo di comportarci normalmente, e ciò di solito comporta atteggiamenti innaturali o incongruenti che possono essere individuati. Ritengo che la chiave per la lettura del linguaggio non verbale sia comprendere che stai cercando cambiamenti cruciali, non semplici, specifici “segnali rivelatori” che significano cose specifiche. Quindi, per essere capace di leggere con efficacia una persona, o per individuare una bugia, prima di tutto devi stabilire quale sia il suo atteggiamento “normale”, per poter valutarne qualsiasi deviazione.
Tratto dal libro “Il Mentalista. I trucchi della mente” di Derren Brown. Per ulteriori informazioni clicca qui